Oggi a Milano è iniziato un nuovo processo contro la libertà di stampa, nel caso specifico contro il giornalismo d’inchiesta. Il ricorso è quello del professor Roberto Burioni che, infatti, ha citato in giudizio il giornalista Alessandro Politi per una inchiesta sulle terapie anti Covid 19 andata in onda nel giugno 2020 all’interno del programma Le Iene del Gruppo Mediaset.
In via cautelare, nel dicembre 2020, i giudici sono già intervenuti decretando il sequestro preventivo – in attesa dello svolgimento del processo – del sito della nota trasmissione televisiva, limitatamente alle pagine in cui erano presenti i servizi oggetto di contestazione.
“Il caso del collega Alessandro Politi ribadisce con urgenza la necessità di riformare la legge sulla stampa adeguando la normativa sia ai nuovi mezzi informativi sia alla dovuta tutela dell’attività giornalistica. Sul caso dell’ex collaboratore delle Iene, oggi inviato del programma d’inchiesta Storie Italiane di Rai1, confidiamo nel lavoro dei giudici del Tribunale di Milano. Al di là di questa vicenda, resta tuttavia il nodo di come stia diventando sempre più difficile svolgere il mestiere di giornalista” afferma il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini.
L’enorme numero di azioni civili e penali, spesso temerarie, a giornali e giornalisti per i loro articoli o le loro inchieste, infatti, ha in sé già un risultato preventivo: quello di creare una subalternità psicologica dell’informazione che, dall’avvio dei procedimenti, è invitata caldamente a non interessarsi più di determinati temi o situazioni. “Questo va assolutamente evitato. Chiediamo di riformare la legge perché vengano abolite le querele bavaglio come le conosciamo oggi, garantendo sì il diritto alla tutela di chi è al centro di inchieste giornalistiche, ma allo stesso tempo anche l’incomprimibile diritto del cittadino ad essere liberamente informato”.
Giornalismo d’inchiesta delle Iene sul Covid: aperto il processo a Milano. Alg: “Si conferma l’urgenza della riforma della legge sulle querele”
