Lo Studio Associato è una forma di aggregazione professionale in cui due o più professionisti si aggregano sotto il nome di una nuova entità per collaborare nei progetti ed offrire prodotti diversificati ai clienti in base alle competenze di ciascun associato.
Come si apre uno Studio Associato
Per aprire uno Studio Associato, due o più soggetti iscritti ad un Ordine Professionale elaborano una scrittura privata composta da Atto Costitutivo e Statuto. L’atto Costitutivo è espressione della volontà dei soggetti di costituirsi in associazione, mentre lo Statuto contiene tutte le regole a cui i soggetti dovranno uniformarsi. Sia L’Atto costitutivo che lo Statuto dovranno essere redatti o autenticati da un Notaio. Il costo di tale operazione si aggira tra i €. 600,00 ed i 2.000,00 in base alla complessità ed al Notaio scelto. Lo Studio Associato, inoltre, necessita dell’apertura di una partita iva presso l’Agenzia delle Entrate.
Come si apre la posizione IVA
Per aprire la propria posizione IVA è necessario compilare ed inviare all’Agenzia delle Entrate una PEC ( indirizzi consultabili qui) specificando nell’oggetto “Dichiarazione di inizio attività” oppure recarsi ad uno sportello dell’Agenzia delle Entrate previo appuntamento (ottenibile qui) il modello AA7/10 debitamente compilato secondo le istruzioni a seguire.
Come compilare il modello AA7/10
Quadro A
- Barrare “inizio attività”
- Indicare la data di inizio (il modello dev’essere presentato entro 30 giorni dalla data indicata)
- Indicare gli estremi di registrazione notarile dell’Atto Costitutivo/Statuto
Quadro B
- Indicare nome scelto, ricordando che deve contenere il nome di TUTTI gli associati e la loro qualifica professionale
- Indicare “27” nella natura giuridica (Associazione tra artisti e professionisti)
- Indicare la sede legale dell’Associazione e il luogo di esercizio
- Indicare il Codice ATECO scelto e la relativa descrizione. Il codice attività (ATECO) è un elemento essenziale della compilazione e rappresenta l’attività che si andrà a svolgere. Il codice ATECO per i giornalisti professionisti è 900301 – Attività dei giornalisti indipendenti. Altri codici ATECO sono raccolti in questa pagina. Se si intende svolgere più attività con diversi codici Ateco, inserirli a pagina 3, nel quadro “G”
Quadro C
- Completare coi propri dati anagrafici di uno dei soci nominato “Rappresentante”
Quadro F
- Compilare coi nomi degli altri soci/associati con la relativa percentuale di partecipazione
- A= Acquisizione (nuovo socio) / C= Cancellazione (socio uscente) / R=Rappresentante
Quadro I
- Indicare una email e un numero di telefono
Ultima pagina
- Barrare le caselle A , B, C, F, I
- Indicare la data, il proprio codice fiscale e firmare
- Compilare la delega se necessario
Quale regime fiscale adotta lo Studio Associato
Attualmente non esite nessun regime agevolato per la fiscalità dello Studio Associato (e parimenti per la fiscalità dei singoli associati) che rientrerà nel regime IVA ordinario oppure ordinario semplificato (se il fatturato è inferiore a 500.000 euro/annui). Sebbene i rapporti mantenuti coi clienti sono a livello personale del singolo Associato, i compensi sono fatturati e percepiti dall’Associazione, ed il reddito prodotto è inteso come reddito da lavoro autonomo (art. 5 del DPR n. 917/86) e non societario. Anche le spese sostenute saranno in carico allo Studio.
Al termine dell’esercizio fiscale gli utili (per esemplificare intesi come ricavi meno costi) vengono distribuiti agli Associati secondo le proporzioni decise in sede di costituzione. L’ammontare di dette quote di partecipazione, anche se non percepite, dovrà essere inserito nella dichiarazione del singolo associato: benché lo Studio debba presentare la propria dichiarazione dei redditi, l’unica imposta di competenza è l’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive). Al singolo associato spetta invece il versamento delle imposte IRPEF, addizionali regionali e comunali scaturenti dalla propria dichiarazione dei redditi.
A livello di previdenza sociale sarà dovere di ciascun associato iscriversi alla Cassa di Previdenza del proprio ordine professionale e contribuirvi.
Vantaggi
- Dividere le spese ricorrenti su più persone (ad esempio l’affitto dell’ufficio)
- Potersi dotare di personale dipendente ripartendone i costi
- Offrire una visione d’insieme al cliente non ottenibile da singolo professionista
- Offrire un ventaglio maggiore di soluzioni al cliente (soprattutto se gli Associati hanno competenze specifiche e complementari)
- Maggior proficuità
Svantaggi
- No regimi fiscali agevolati (sia per lo Studio che per l’Associato)
- Responsabilità personale (e non dello Studio)
