L’Associazione Lombarda Giornalisti è a fianco della collega Cristina Sivieri Tagliabue, direttrice responsabile del quotidiano online La svolta.it, che è stata licenziata martedì 28 maggio per “giusta causa”, con un provvedimento disciplinare. La collega infatti, in seguito alla pubblicazione su numerosi giornali locali e nazionali del nome di Pietro Colucci, direttore editoriale di La svolta.it come persona coinvolta nelle indagini su Genova e il governatore Giovanni Toti, il 13 maggio ha pubblicato, su decisione anche di tutti gli altri lavoratori (redazione e tecnici), una breve nota su La svolta.it. Con quella nota, si avvisava il lettore che “nel quadro delle inchieste che riguardano il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, indagato dalla procura di Genova per corruzione e falso, è coinvolto l’imprenditore Pietro Colucci, direttore editoriale de La Svolta”. Le poche righe proseguivano con l’augurio che tutto venisse al più presto chiarito e si diceva che tutta la redazione e le aree tecniche avrebbero continuato il loro lavoro.
Questa nota ha provocato la reazione dell’azienda che ha sospesoi mmediatamente la collega Tagliabue e le ha inviato una contestazione disciplinare, licenziandola poi per giusta causa.
Per la Alg si tratta di un fatto inaccettabile e di un licenziamento ritorsivo. La direttrice si è infatti limitata a informare i lettori di quanto già apparso ampiamente sui media nazionali e a rassicurarli circa l’impegno della redazione a continuare il proprio lavoro.
Rileviamo anche l’anomalia di una redazione in cui la direttrice responsabile era l’unica persona contrattualizzata, mentre gli altri non avevano un contratto da lavoro dipendente. Una situazione che il sindacato ritiene molto grave, perché priva chi lavora quotidianamente – e di fatto come un lavoratore dipendente – di ogni tutela, anche sindacale. Il fatto che non esistesse una redazione regolarmente contrattualizzata ha anche impedito, infatti, la possibilità di pubblicare sul quotidiano, come prevede il contratto, comunicati da parte di un Cdr con un’adeguata copertura sindacale.
Nel frattempo, tra l’altro, l’azienda ha anche deciso di sospendere la pubblicazione del giornale.
L’Associazione lombarda giornalisti ribadisce la sua solidarietà alla collega Tagliabue in questa vicenda dai contorni altamenti preoccupanti e lesivi della libertà di espressione e la sosterrà nelle iniziative che riterrà di prendere a propria tutela.
