Più prende piede la pessima abitudine di querelare con l’inconfessabile fine di intimidire i giornalisti e imbavagliare la libera informazione, più i giornalisti liberi professionisti – che magari hanno già pagato di tasca propria le onerose spese legali, pur essendo stati assolti dal giudice – pensano che non valga la pena di denunciare i comportamenti scorretti con coraggio. Perché ci vanno di mezzo le proprie finanze.
Già perché, infatti, nel penale, anche se vinci e dimostri che i tuoi pezzi erano veritieri, ti tocca comunque pagare le tue onerose spese legali. E questo per una sorta di anomalia nella legge: il giornalista molto spesso in caso di querela, viene assolto “perché il fatto non costituisce reato”. Ma il giudice può intimare di pagare le spese soltanto “se il fatto non sussiste”. Il fatto nel caso dei giornalisti sussiste sempre perché si parla di un articolo, di un filmato o di una trasmissione alla radio.
Le sentenze di assoluzione recitano “perché il fatto non costituisce reato” e quindi alla fine anche se vinci la causa devi comunque pagarti il tuo avvocato.
I contrattualizzati, in caso di querela, hanno la tutela del proprio datore di lavoro, ma i freelance, liberi professionisti, co.co.co o pensionati che continuano a collaborare, sono lasciati al loro destino senza un minimo di tutele.
Ed è qui che entra in campo l’Associazione Lombarda dei Giornalisti che, su iniziativa della CLAL (Commissione Lavoro Autonomo Lombardia), è riuscita a siglare una interessante Polizza Tutela Legale grazie alla collaborazione con Simona Zirano, amministratrice delegata di Link s.r.l, un intermediario assicurativo specializzato nei professionisti soprattutto in polizze di tutela legale.
Per la prima volta viene offerta ai giornalisti una polizza per “difendersi” (avendo al proprio fianco un legale) dalle querele per diffamazione.
In pratica, la polizza garantisce 35mila euro di copertura assicurativa per ogni evento, senza franchigia, con un anticipo iniziale fino a 5mila e una copertura retroattiva di 2 anni (a patto che non se ne sia ancora a conoscenza). Ovviamente, il tutto scatta solo in caso di esito favorevole e, quindi, non condanna per il giornalista.
Il costo della polizza è 180 euro (160 euro di polizza e 20 euro di diritti di segreteria).
Con questa importante iniziativa, riservata solo agli iscritti ALG, vogliamo creare un’opportunità per i colleghi contribuendo, nel contempo, a realizzare un obiettivo sindacale fondamentale: aiutare i colleghi più deboli e indifesi e, comunque, difendere la libertà di stampa. Da oggi sarà possibile per tutte le colleghe e i colleghi affrontare anche le inchieste più spinose, sicuri che la verità vince su tutto, ma con una difesa in più: la sottoscrizione di una semplice polizza.
Qui tutti gli approfondimenti utili per la sottoscrizione della polizza
