Giornata di sciopero, domani, mercoledì 11 settembre, alla Panini di Modena e Milano. I lavoratori, per la seconda volta in una settimana, protestano contro la decisione dell’azienda di “tagliare” unilateralmente le giornate di smart working fruibili dai lavoratori.
Dopo la protesta di mercoledì scorso e l’assenza dell’azienda che nel frattempo non ha incontrato i sindacati, domani i lavoratori hanno deciso di replicare. L’iniziativa è organizzata da Slc Cgil e Fistel Cisl unitamente alle Rsu di Modena e Milano e al Cdr dei giornalisti di Milano.
I lavoratori si riuniranno per un presidio alla sede di Modena in via Emilio Po dalle 8.30 alle 12.30.
L’Associazione Lombarda dei Giornalisti esprime piena solidarietà a giornalisti e lavoratori della Panini per le loro rivendicazioni e ribadisce di essere disponibile ad affiancare i colleghi in qualsiasi iniziativa vogliano intraprendere per far valere le proprie richieste.
Ecco di seguito il comunicato sindacale predisposto da Slc-Cgil Modena e Milano, Fistel-Cisl Modena, RSU Panini Spa e Cdr giornalisti Milano.
“Non avendo ricevuto nessuna richiesta di incontro da parte della direzione aziendale, a seguito della assemblea dei lavoratori di oggi, le organizzazioni sindacali Slc e Fistel, unitamente alle Rsu di Modena e Milano e al CDR Giornalisti Milano, a sostegno delle richieste e in coerenza con lo stato di agitazione sindacale, proclamano nelle sedi di Modena e Milano uno sciopero di 8 ore per il giorno 11 settembre 2024. Nella stessa giornata ci sarà un presidio davanti la sede aziendale di Modena di via Emilio Po dalle 8:30 alle 12:30.
Il motivo dello sciopero è dovuto al fatto che l’azienda Panini Spa, dopo due anni dall’accordo, ha dichiarato di voler ridurre drasticamente le giornate di “smart working” fruibili dai lavoratori passando a 44 giorni annui ed eliminando gli ulteriori 44 giorni aggiuntivi. Di fatto un passaggio da una media di 2 giorni a quella di 1 giorno di smart working a settimana.
I lavoratori chiedono di: mantenere le 44 giornate annue garantite; mantenere le ulteriori 44 giornate annue addizionali, ripristinare le 44 giornate annue garantite ai quadri; rendere definitivo e non più sperimentale l’accordo sul lavoro agile; confermare la valutazione di casi particolari per esigenze straordinarie.
