Il confronto per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico ha finalmente mosso i suoi primi passi. All’inizio della settimana, lunedì e martedì, le delegazioni di Fnsi e Fieg si sono incontrate per approfondire tre tavoli tecnici: assicurazione infortuni extraprofessionali; lavoro autonomo e nuova occupazione; informazione OTT e utilizzo dell’intelligenza artificiale.
E su un primo sommario resoconto si è concentrata anche la giunta esecutiva della Fnsi riunita mercoledì alla presenza dei presidenti e dei segretari delle Associazioni regionali di stampa. In sintesi, se sul tema dell’assicurazione extraprofessionale gli editori hanno chiesto maggior tempo per un approfondimento delle soluzioni da adottare (in linea con gli obblighi previsti dal Contratto vigente), sul tema dei freelance e della nuova occupazione esistono evidenti distanze. Gli editori puntano a un ulteriore contenimento del costo del lavoro specie per i nuovi assunti; il sindacato ha ribadito la necessità di non penalizzare ulteriormente i giovani, già penalizzati da numerosi accordi aziendali e ha rivendicato aumenti salariali per tutta la categoria.
Si è parlato molto del rapporto con gli Over The Top il sindacato ha chiesto che ai giornalisti venga riconosciuto un compenso derivante dai proventi che discendono dall’utilizzo del lavoro dei colleghi. Quanto all’intelligenza artificiale, le parti hanno convenuto sulla centralità del lavoro giornalistico nella produzione dei contenuti, ma l’intesa per ora si ferma qui, perché gli editori non vogliono siglare un protocollo col sindacato e rimandano la regolazione del tema a una futura normativa nazionale.
Il confronto contrattuale, secondo gli affidamenti al termine della due giorni, dovrebbe riprendere nelle prossime settimane.
“Bene l’apertura del confronto, ma l’attesa è ancora sui temi centrali del rinnovo contrattuale: recupero salariale, condizioni normative all’altezza dei tempi e rilancio dell’occupazione. Temi che sono stati solo sfiorati e che, ci si aspetta, porteranno alle solite vecchie lamentazioni degli editori circa il costo del lavoro” afferma il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini. “È tempo che gli editori cambino registro. Dopo oltre un decennio di blocco contrattuale e politiche concentrate solo sui tagli alle retribuzioni e al lavoro in redazione, oggi dimostrino che, davvero, sono imprenditori capaci di programmare un futuro per il sistema e non solo “prenditori” di risorse pubbliche a scapito dei lavoratori”.
