Raccontare i fatti è il mestiere del giornalista. Minacciare o stolkerizzare un cronista perché esercita la propria professione non è altro che un’aggravante a un reato ben definito. E, per questo, l’auspicio è che chi di dovere faccia chiarezza e prenda provvedimenti nei confronti di chi minaccia.
Per questo, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti è l fianco del collega Mauro Peverelli de La Provincia di Como che, nei giorni scorsi è stato vittima di minacce via whatsapp inviate dal padre di un maggiorenne coinvolto in un fatto di cronaca.
“La Lombarda non solo esprime solidarietà al collega Peverelli e ai giornalisti de La Provincia di Como per l’episodio, ma è a completa disposizione per sostenere tutte le iniziative che si vorranno attivare sul caso specifico” afferma il presidente ALG Paolo Perucchini.
Di seguito il comunicato sindacale sulla vicenda diramato dal Comitato di Redazione de La Provincia di Como
Nei giorni scorsi il collega Mauro Peverelli è stato minacciato per aver semplicemente fatto il proprio lavoro. I carabinieri della compagnia di Menaggio avevano proceduto alla denuncia di un maggiorenne e tre minorenni con l’accusa di aver appiccato un incendio a un parco giochi nel comune di San Nazzaro Val Cavargna. La notizia della denuncia è stata scritta dal collega nel pieno rispetto dei canoni del buon giornalismo. Pur non avendo pubblicato il nome del maggiorenne coinvolto, nei giorni successivi Peverelli ha ricevuto una serie di whatsapp minatori sul proprio telefono inviati dal padre del maggiorenne.
Il Cdr, nell’esprimere la massima solidarietà a Mauro per l’accaduto, intende sottoporre l’episodio all’attenzione dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Unione Cronisti, per ribadire quanto sia inaccettabile che un cronista possa essere minacciato solo per aver fatto il proprio lavoro.
Sulla vicenda è stata presentata una formale denuncia in Questura.
Il Cdr de La Provincia