Che un sindaco attacchi i giornalisti e la stampa libera, prima con direttive interne ai suoi uffici e poi addirittura sui social, fomentato ostilità e odio sociale peraltro contro chi sta semplicemente svolgendo il proprio lavoro di cronista è inaccettabile. Ed è incompatibile con le istituzioni.
Il sindaco di Como Alessandro Rapinese lo ha fatto, attaccando su FB i giornalisti della Provincia di Como, rei di non avere scritto quello che lui si aspettava circa gli eventi estivi nel capoluogo lariano. E nonostante il suo pensiero fosse stato ampiamente riportato in una sua specifica intervista.
Così ieri ha scatenato una guerra mai vista prima contro chi, in base all’articolo 21 della Costituzione, garantisce ai cittadini il diritto ad essere informati.
“Non si tratta di scaramucce – afferma il presidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti, Paolo Perucchini -. Un ruolo istituzionale è una cosa seria e il diritto di critica e di cronaca è alla base della democrazia. Ignorarlo e utilizzare i social per scatenare una campagna contro i giornalisti è indegno di un sindaco”.
La Alg è a fianco del Comitato di redazione de La Provincia di Como per difendere insieme a loro l’articolo 21 della Costituzione.
Ecco di seguito la nota che ieri ha diramato il Cdr de La Provincia.
Il sindaco Alessandro Rapinese torna ad attaccare la stampa e anziché rispondere e contestualizzare scegliendo toni istituzionali a un fatto oggettivo, ovvero che i concerti di Villa Olmo sono saltati perché il Comune si è mosso troppo tardi e perché la Commissione Provinciale sui pubblici spettacoli ha bocciato la documentazione presentata dallo stesso sindaco – documentazione peraltro presentata il giorno stesso della convocazione – utilizza la clava social per accusare la stampa locale niente meno che di “vilipendio al Comune di Como” (norma di legge evidentemente scritta nottetempo dal primo cittadino) e per raccontare ai suoi elettori che a Como “il problema è la stampa”. Il tutto condito con l’hashtag “amici della stampa di Pulitzer a Como non ne vedo”.
Il Cdr del quotidiano La Provincia, oltre a esprimere la piena solidarietà al collega autore dell’articolo messo alla berlina nella pagina facebook Rapinese Sindaco, ricorda ad Alessandro Rapinese che essere sindaci di un Comune dovrebbe imporre allo stesso un contegno istituzionale che eviti quell’atteggiamento da “dagli all’untore” che dai banchi dell’opposizione poteva anche essere accettabile, ma che dalla poltrona più importante della città suona vagamente minaccioso (e basterebbe scorrere i commenti a margine del post del sindaco per rendersene conto).
Alla luce di questo e di ripetuti attacchi portati all’indipendenza della stampa, senza contare una generale propensione alla cancellazione di quella trasparenza che è un dovere per una pubblica amministrazione e per un pubblico amministratore, il Cdr del quotidiano La Provincia chiede all’Alg e all’Odg di farsi parte attiva per avviare un tavolo istituzionale di confronto con le istituzioni locali (Prefetto e sindaco in testa) per riportare i rapporti tra stampa ed istituzione cittadina in un alveo più consono ai dettami costituzionali.
Il Cdr
