L’Associazione Lombarda dei Giornalisti riconferma il suo pieno appoggio alle colleghe e ai colleghi della Cairo Editore nel difficile frangente che li vede a confronto con l’editore su numerosi temi organizzativi. Gli accordi sottoscritti sul piano di crisi con cassa integrazione volta al prepensionamento, sulla riorganizzazione interna e sullo smaltimento ferie, nella loro gestione non possono prescindere da scelte condivise che tengano conto anche delle richieste del corpo redazionale.
Se non è accettabile l’appalto a giornalisti esterni di lavorazioni redazionali, è invece curiosa la chiusura dell’editore Urbano Cairo rispetto alla possibilità di utilizzo del lavoro agile come strumento operativo applicato nelle redazioni del gruppo.
L’ALG auspica che editore e Cdr possano trovare i giusti equilibri per annullare le distanze in un contesto di costruttivo confronto, e si conferma pronta a sostenere le giornaliste e i giornalisti della Cairo Editore in ogni iniziativa essi vogliano porre in campo.
Di seguito il comunicato sindacale diramato dal Comitato di Redazione della Cairo Editore
I giornalisti della Cairo Editore sono seriamente preoccupati per il futuro dell’azienda, anche dopo la firma dell’accordo dello scorso 9 febbraio, siglato con il Ministero del Lavoro e le rappresentanze sindacali regionali e nazionali.
Tale accordo prevede, dopo la sospensione di 5 testate storiche del gruppo, oltre al ricorso alla Cassa integrazione volta al prepensionamento volontario di 16 colleghi con i requisiti, lo smaltimento delle ferie arretrate e il ricollocamento dei colleghi dei mensili sospesi nelle rimanenti testate del gruppo, nel rispetto delle singole professionalità.
Purtroppo le nuove assegnazioni si sono rivelate in parecchi casi problematiche e non rispettose della storia professionale di ciascuno. L’intervento sullo smaltimento delle ferie non sta procedendo in collaborazione con il Comitato di Redazione, come da accordo, ma secondo la discrezionalità delle singole direzioni. A causa della mole di lavoro, inoltre, in alcune redazioni lo smaltimento sembra difficilmente attuabile.
Il CdR è stato informato dall’azienda solo ad accordo già siglato che per una delle testate sospese, “Antiquariato”, sono previste da qui alla fine dell’anno due uscite straordinarie di 48 pagine, inserite all’interno della rivista “Arte“. I nuovi contenuti giornalistici saranno realizzati non dalla redazione, ma da collaboratori esterni, un grave torto nei confronti del corpo redazionale.
A ciò si aggiunge la totale chiusura dell’azienda sul tema più volte affrontato del lavoro agile, che consente una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e non obbliga madri e padri a scegliere tra lavoro e famiglia. Tutto questo rende lampante la poca considerazione dell’Editore per la qualità della vita professionale dei suoi dipendenti, che con il loro impegno e il grande senso di responsabilità gli hanno consentito di diventare leader nel mondo dell’editoria.
Chiediamo pertanto all’azienda, per l’ennesima volta, di impegnarsi a valorizzare le proprie risorse e professionalità, rispettandone le esigenze e aprendo le porte a più moderni strumenti e organizzazione del lavoro.
Il Comitato di Redazione della Cairo Editore
