I giornalisti italiani ricevono una media di 10 mila querele penali all’anno secondo i dati dell’osservatorio Ossigeno, e il 90% finisce con un’assoluzione. Ma fuori del mondo della comunicazione pochi sanno che il giornalista querelato per un articolo paga le spese legali anche se vince la causa.
Infatti, le compensazioni delle spese sono possibili solo quando il giudice sentenzia che “il fatto non sussiste”. Ma nel caso del giornalismo il fatto, cioè gli articoli o i servizi radio, tv o web, sussiste sempre. Le assoluzioni sono motivate con “il fatto con costituisce reato”. E così del fatto, che quindi per ovvi motivi sussiste, ne ha responsabilità il giornalista che ha trasmesso o pubblicato la notizia all’origine della causa e quindi è costretto a pagarsi le sue spese.
Ora, se il redattore è contrattualizzato con un editore alle spalle, le spese relative all’avvocato sono coperte. Ma oltre il 40% della Professione (dato AgCom 2022) è costituito da freelance. Per quasi un professionista su due, l’esborso per la lite – anche migliaia di euro – grava tutto sul conto in banca, già spesso esile.
Su iniziativa della Commissione Lavoro Autonomo Lombardia (CLAL), l’Associazione Lombarda dei Giornalisti ha deciso di contrastare il proliferare di cause che rischiano di spezzare la penna ai Colleghi liberi professionisti. E, grazie alla collaborazione con Simona Zirano, amministratore delegato dell’intermediario assicurativo Link s.r.l, ha siglato una polizza di tutela legale con tre novità assolute, cioè mai viste insieme in Italia.
Prima novità, la copertura delle spese legali fino a 35 mila euro senza franchigia con un anticipo di 5 mila euro per prendere l’avvocato; sono rimborsati anche gli onorari dei consulenti tecnici d’ufficio, le spese di soccombenza e per indagini a difesa, accertamenti e querele. Seconda, la possibilità affrontare più di un contenzioso nello stesso anno. Terza, peculiare, la retroattività di due anni: la querela per diffamazione sporta contro un assicurato è coperta per fatti risalenti entro i due anni antecedenti alla stipula del contratto assicurativo. La compagnia anticipa le spese in attesa della definizione del procedimento in due campi: penale ed amministrativo. Il costo della polizza è 180 euro, 160 più 20 di diritti di segreteria. Naturalmente la polizza è valida solo in caso di vittoria in giudizio.
«Questa tutela nasce per difendere la libertà di stampa, facendo in modo che anche professionisti più vulnerabili dal punto di vista contrattuale abbiano, ad esempio nel realizzare inchieste, le stesse opportunità lavorative di tutti gli altri colleghi», dice Simona Fossati Presidente CLAL. Per approfondimenti sulle condizioni della polizza e/o per sottoscrivere la polizza aprite il link https://alg.it/servizi-2/tutela-legale-querele/
